Sunrise chiede prezzi più bassi di accesso alla rete

di Eros Bartolomeo

Facendo seguito alla recente delibera della Commissione Federale sulle Comunicazioni, Sunrise richiede che siano ulteriormente rivisti i prezzi di accesso alla rete, contestando i metodi applicati per redigedere tale delibera. In un comunicato alla stampa tutte le motivazioni dell’operatore elvetico.

A dicembre 2009, la Commissione federale delle comunicazioni (ComCom) ha constatato il monopolio del mercato di Swisscom nell’ambito della canalizzazione dei cavi, riducendo i prezzi di accesso. Anche il nuovo prezzo, tuttavia, si basa sulla prassi che consente una completa rivalutazione di investimenti già ammortizzati. Sono numerose le critiche suscitate da tale decisione. Secondo una nuova perizia dell’università di Zurigo, il metodo contravviene al divieto di discriminazione sancito per legge e al diritto fondamentale di libertà economica. Sunrise ha pertanto deciso di impugnare la delibera della ComCom di fronte al Tribunale amministrativo federale.

Nella delibera del 1 dicembre 2009, la Commissione federale delle comunicazioni (ComCom) ha constatato il monopolio del mercato di Swisscom sull’intera rete di canalizzazione dei cavi a seguito di una perizia della Commissione della concorrenza, procedendo così alla riduzione dei prezzi di accesso alla rete. Nel calcolo dei prezzi la ComCom continua ad accettare una completa rivalutazione di tutti gli investimenti. In questo modo, consente all’ex monopolista di riassorbire gli investimenti già ammortizzati e di conseguire guadagni ingiustificati (rendimento basato sul monopolio). Tale prassi è ampiamente criticata da più parti: sia gli esperti, tra i quali il Sorvegliante dei prezzi, che le unioni dei consumatori e gli ambienti economici ne auspicano la modifica. Sunrise richiede quindi un esame della delibera ComCom da parte del Tribunale amministrativo federale. L’atto di ricorso è stato presentato in data 18 gennaio 2010.

La perizia dell’università di Zurigo dimostra che il metodo scelto contravviene al divieto di discriminazione

Il ricorso al Tribunale amministrativo federale è sostenuto da una nuova perizia dell’università di Zurigo, nella quale il perito conclude che la prassi di valutazione scelta dalla ComCom non è prescritta né dalla Legge né dall’ordinanza sulle telecomunicazioni. Il legislatore auspicherebbe anzi un metodo non discriminatorio che stimoli una concorrenza attiva e si orienti ai costi effettivi. Il metodo applicato contravverrebbe invece al divieto di discriminazione sancito dalla Legge sulle telecomunicazioni.

Leso il diritto fondamentale di libertà economica

Dalla perizia dell’università di Zurigo emerge inoltre che il calcolo dei prezzi applicato lede il diritto di libertà economica sancito dalla Costituzione, alla quale Swisscom è vincolata in quanto azienda statale. Nel complesso, la prassi attuale ostacola l’attuazione delle norme sulla concorrenza nel mercato delle telecomunicazioni.

La recente delibera della ComCom mostra di nuovo come Swisscom, in virtù della propria posizione di dominio del mercato, cerchi di tenere a distanza la concorrenza praticando prezzi eccessivi. L’ex monopolista impedisce così la concorrenza e la riduzione dei prezzi per il consumatore.

Grazie al costante investimento nella disaggregazione dell’ultimo miglio, nel frattempo Sunrise è stata in grado di raggiungere oltre tre milioni di famiglie svizzere, alle quali offre prodotti convenienti e innovativi. Per questo, come il resto della concorrenza, anche Sunrise ritiene fondamentale l’approvazione di condizioni non discriminatorie per limitare le pretese dell’ex monopolista.

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