Tim-Kkr: il dibattito sulla scelta del Governo e le critiche di PD e M5s

di Redazione

L’approvazione della cessione della rete di telecomunicazioni di Tim a Kkr ha scatenato un acceso dibattito politico, con le opposizioni che esprimono critiche nei confronti del via libera dato dall’Italia a questa importante transazione.

Il contesto è quello confermato questa mattina quando il Governo italiano ha dato il suo consenso alla cessione della rete di telecomunicazioni di Tim a Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (“Kkr”), un accordo che ha sollevato interrogativi sul controllo degli asset cruciali del paese.

Secondo il vicecapogruppo M5s alla Camera, Agostino Santillo il via libera a questa cessione rappresenta un “fuori tutto” sulla gestione degli asset critici nazionali. Egli sostiene che questo atto abbia reso disponibili a soggetti esteri beni pubblici fondamentali, aprendo la strada a una svendita senza precedenti.

Un punto chiave di preoccupazione sollevato nella nota è il controllo di Sparkle, la società essenziale per il trasporto dei dati. Con Kkr che si ritrova con una parte significativa di Sparkle, Santillo critica il governo per aver consentito una privatizzazione massiccia di questi asset strategici, lasciando all’Italia solo un “infeltrito” 20% di quote, in gran parte simbolico.

Con KKR la Netco è diventata statunitense

L’accusa di Santillo va oltre la mera critica economica, arrivando a definire il governo come “prono nei confronti di qualsivoglia potere estero”. Secondo il vicecapogruppo M5s, questa mossa rappresenta un ennesimo segno di cedimento dell’Italia a influenze esterne, mettendo a rischio la sovranità economica e strategica del paese. Inoltre, Santillo solleva il problema della digitalizzazione del paese, un elemento chiave per la competitività futura dell’Italia. Egli sostiene che, consegnando la gestione di questi asset a investitori stranieri, il paese si espone a rischi potenziali legati agli interessi di tali investitori piuttosto che al bene collettivo.

Non va più leggero il Partito Democratico.
Così Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd, su X (Twitter, ndr):  “Il governo Meloni ha autorizzato la cessione della rete TIM al fondo infrastrutturale americano KKR, rinunciando all’attivazione del golden power. È una decisione di enorme portata, che consegna ad un soggetto privato estero il controllo della rete di telecomunicazioni, un asset strategico di fondamentale importanza per l’Italia. È indispensabile che il governo renda conto al più presto di fronte al Parlamento sui termini dell’operazione, a partire dagli strumenti previsti per tutelare gli interessi nazionali e su come si intende salvaguardare i livelli occupazionali e gli investimenti sulla rete”.

Insomma, il dibattito sull’affare Tim-Kkr continua a infiammarsi, con diverse fazioni che esprimono le proprie preoccupazioni e le proprie critiche.

Mentre l’Italia mira a rafforzare la sua posizione economica attraverso queste transazioni, la questione della sovranità economica e della gestione degli asset strategici rimane al centro del dibattito politico nazionale.