Compliance Program di Wind Tre, l’esperienza dell’operatore

di Redazione

Quest’anno Wind Tre, l’azienda guidata da Jeffrey Hedberg, ha partecipato alla prima edizione 2018 del BIT – Business Index on Transparency – l’indice elaborato dalla nota organizzazione Transparency International Italia, che ha lo scopo di “mappare le attività che le aziende mettono in campo in termini di trasparenza, integrità e impegno nell’anticorruzione”.  

Il BIT è stato calcolato per diversi settori industriali protagonisti dell’economia italiana, come finanza, energy, calcio, moda per citarne alcuni e infine quello delle telecomunicazioni, a cui ha contribuito Wind Tre, insieme con le altre principali aziende italiane. Sono stati esaminati, da parte di Transparency International Italia, diversi fattori tra i quali l’esistenza di Codici Etici o di Condotta in azienda, la formazione in materia di Anti-Corruzione, il sistema di segnalazione delle violazioni (“whistleblowing”), ovvero i diversi elementi che costituiscono le cosiddette “best practice” in materia.  I risultati del lavoro sono stati presentati nell’ambito dell’evento Business Integrity Forum di Transparency International tenutosi a Milano e, per Wind Tre, ha partecipato Achille Fiore, Direttore Compliance.

Quali sono gli spunti importanti emersi nell’ambito del BIT? Il settore telecom è risultato ai vertici, insieme a quello energy, con un punteggio di 65,6%. Siamo orgogliosi pertanto – afferma Fiore – di aver contribuito, con la presenza di Wind Tre, a questo risultato per la nostra industry caratterizzata da un mercato fortemente competitivo ma che comunque investe significativamente in attività e iniziative di compliance e di gestione dei rischi.  Il contributo positivo di Wind Tre, aggiunge il manager,  è il frutto dell’impegno degli ultimi anni di diversi “stakeholders”: il mio team, il nostro azionista e il management di Wind Tre che ha creduto e continua a credere nello sviluppo di un business secondo alti standard etici. Per costruire il nostro piano di Compliance ci siamo ispirati alle più avanzate “best practice” di livello internazionale.

Abbiamo quindi implementato, negli ultimi due anni, numerose iniziative rispetto al nostro Compliance Program, come ad esempio il Codice di Condotta e le policy Anti-Corruzione, la formazione, e tutti gli altri “pilastri” osservati da Transparency ai fini del BIT. Abbiamo armonizzato i processi e creato una cultura etica unica e di valore per Wind Tre.
Crediamo  che lavorare in un ambiente con alti standard etici porti ad indubbi vantaggi come ad esempio una maggiore motivazione e produttività, così come una gestione ottimale dei rischi delle operations.  Wind Tre tiene in modo particolare alla reputazione, asset sempre più importante perché connesso ai valori fondamentali per il nostro business, come la loyalty dei nostri clienti
”.

Quali obiettivi per il futuro?Le forze competitive di mercato richiedono, sottolinea Fiore, risposte e soluzioni a problematiche e rischi sempre più complessi. Di conseguenza, per il nostro dipartimento, è importante dare supporto al business con risposte sempre più specifiche, ma allo stesso tempo rapide e professionali.  Per fare questo, stiamo investendo nel nostro dipartimento Compliance in formazione, sistemi di gestione dei dati e informazioni in maniera digitalizzata.
Dopo questo esperimento positivo del BIT
, – conclude Achille Fiore- pensiamo ad una partecipazione più attiva, alle iniziative e agli eventi legati al tema dell’anti-corruzione, collaborando con enti come la stessa Transparency International, allo scopo di condividere esperienze professionali e fornire il nostro contributo alla diffusione di standard etici nella business community”.

Nella foto Achille Fiore, Direttore Compliance di Wind Tre

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