WINDTRE: “Senza 5G efficiente a rischio competitività made in Italy”

di Andrea Trapani

“Speriamo che il 2023 sia l’anno della svolta per il 5G perché il made in Italy ha bisogno di connettività per aumentare la produttività e restare competitivo nel mondo”. Lo afferma Gianluca Corti, amministratore delegato di WINDTRE, a ‘Telco per l’Italia’. “Per avere tutti i benefici di questa tecnologia, però, bisogna realizzare la rete 5G standalone che rende necessari, ancora una volta, ingenti investimenti da parte degli operatori. Per questo, chiediamo alle istituzioni di aiutarci a investire le nostre risorse, adeguando in primo luogo i limiti elettromagnetici ai livelli europei”.

Tra i temi trattati dall’AD di WINDTRE nel suo intervento, anche il rapporto tra Telco e Over the Top. “La quantità di dati che passa sulla nostra rete è quadruplicata in pochi anni, sottolinea Corti, e la maggior parte di questi dati è immessa dagli hyperscaler senza pagare alcun ‘pedaggio’. Secondo uno studio di ETNO, gli OTT generano il 56 percento di tutto il traffico, ma in base alle nostre analisi si arriva a quote anche superiori.


Pensiamo, quindi, che debbano partecipare agli investimenti sostenuti dalle Telco per adeguare l’infrastruttura ai loro servizi, in base al principio di ‘fair share’, citato più volte dal commissario Breton e, auspico, sostenuto anche dal ministro Urso e dal sottosegretario Butti”.

Gianluca Corti ha ricordato, infine, la posizione di WINDTRE sulla rete unica: “Siamo favorevoli se serve ad accelerare la diffusione della banda ultralarga nel Paese, a patto che non sia verticalmente integrata con l’incumbent e che sia garantita parità di trattamento per tutti gli operatori. Il Governo ha sempre dichiarato di avere in mente un modello di questo tipo e siamo fiduciosi che farà scelte coerenti”.

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