Smishing: 5 consigli agli imprenditori per evitare le truffe

di Fabrizio Castagnotto

Grazie ai tassi di apertura superiori al 90% e all’utilizzo oramai molto limitato nella sfera personale, gli SMS sono sempre più utilizzati dalle aziende per confermare spedizioni, comunicare password temporanee e molto altro, anche se inevitabilmente sono cresciuti anche i casi di truffe che sfruttano questo mezzo. Skebby ha stilato una breve guida con cinque consigli destinati alle numerose aziende che utilizzano oggi gli SMS, in modo che i messaggi siano subito riconosciuti dalle persone come autentici e non vengano, invece, confusi con quelli ingannevoli.

Nato dall’unione delle parole “SMS” e “phishing”, il termine smishing si riferisce alle truffe che vengono veicolate tramite SMS, anziché via email. Si tratta di un fenomeno piuttosto recente che si sta diffondendo a seguito del forte incremento dell’uso degli SMS da parte di aziende e organizzazioni che, in virtù dei loro tassi di apertura superiori al 90% e del fatto che sono considerati più professionali rispetto alla messaggistica istantanea, li stanno utilizzando in numerosi ambiti, che vanno dalla conferma di ordini o spedizioni alla comunicazione di password temporanee per acquisti online, dai reminder di appuntamenti all’invio di avvisi, messaggi promozionali, inviti a eventi e molto altro ancora.

Per questo motivo Skebby, l’innovativa piattaforma che offre servizi professionali di mobile marketing & service, ha realizzato una breve guida con 5 consigli per le imprese che si avvalgono degli SMS per comunicare con i clienti e in diversi casi anche con il personale, così da essere sicuri che i propri messaggi non possano essere scambiati con quelli inviati da malintenzionati, oltre a proteggere al contempo gli stessi destinatari.

Cosa fare per evitare di favorire chi invia SMS truffaldini

  1. Il primo suggerimento è quello di informare i propri clienti e collaboratori che non verranno mai richiesti dati sensibili per telefono, email e nemmeno SMS, in modo da consentire loro di riconoscere immediatamente un tentativo di frode, qualora si dovesse verificare.
  2. Il secondo consiglio è quello di far sapere preventivamente ai propri clienti o collaboratori di quali mezzi di comunicazione ci si avvarrà, in modo da destare sospetti in caso venga utilizzato un canale non previsto.
  3. Il terzo accorgimento consta nell’utilizzare, qualora venga inserito un link nel messaggio, solo indirizzi preceduti da https:// e non da http://, dal momento che solo nel primo caso si ha la certezza che la comunicazione sia criptata a garanzia della sicurezza dei dati.
  4. Il quarto suggerimento è quello di prevedere come mittente solo nomi alfanumerici, che sono verificati dall’AGOM e aiutano i destinatari a identificare facilmente chi sta comunicando con loro ancor prima di aprire il messaggio.
  5. Il quinto consiglio è quello di inviare messaggi chiari e che contengano elementi che li rendano il più possibile riconducibili a un’attività conosciuta da parte del destinatario

Secondo i dati in nostro possesso, ben il 53% delle Aziende italiane utilizza la messaggistica mobile e gli SMS per comunicare e questo testimonia come il vecchio messaggino sia oggi un canale di comunicazione business importante”, ha commentato Francesca Quagliata, Digital Marketing Strategist di Skebby, “La sua maggiore diffusione non è purtroppo passata inosservata nemmeno ai malintenzionati, che hanno così aggiunto gli SMS alle email tra i mezzi con cui tentare truffe online. Il fenomeno che si è recentemente verificato, però, può venire decisamente limitato con alcuni accorgimenti da parte delle aziende che li inviano e un po’ di attenzione da parte dei destinatari dei messaggi stessi”, ha concluso Francesca Quagliata.