5G nel Mediterraneo, cosa devono fare le nazioni per il futuro

di Andrea Trapani

Si è tenuto venerdì 11 novembre a Milano un convegno internazionale, organizzato da AGCOM e Politecnico, dedicato ai nuovi scenari per il 5G nel Mediterraneo.

Dal convegno è emerso che l’efficientamento energetico e la progettazione orientata alla sostenibilità, unitamente alla dismissione di tecnologie obsolete come il 3G, potrebbero portare a consistenti risparmi e prestazioni elevate quando il 5G sarà pienamente dispiegato.

Dopo un periodo di relativo rallentamento, soprattutto nel continente europeo, la tecnologia 5G è nuovamente al centro dello sviluppo della banda larga e di applicazioni in aree dotate di reti private di grandi dimensioni (porti, aeroporti, infrastrutture industriali e corridoi di trasporto).


Per connettere milioni di persone in Paesi diversi per dimensione e sviluppo economico, è necessario adoperare un mix di tecnologie: reti mobili, satellite e Fi-Wi (il wi-fi di ultima generazione).

Massimiliano Capitanio, commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha evidenziato l’importanza di “permettere a Paesi profondamente diversi tra loro, ma uniti da sfide comuni, di raggiungere un buon livello di connettività, favorendone lo sviluppo economico, anche grazie alle reti mobili di ultima generazione”.

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