La qualità di internet in Italia è superiore del 17% rispetto alla media mondiale

di Redazione

L’indice sulla qualità della vita digitale consiste in uno studio annuale che classifica 121 Paesi in base al loro benessere digitale basato su 5 pilastri fondamentali

La 5ª edizione dell’Indice sulla qualità della vita digitale (DQL) colloca l’Italia al 24° posto nella classifica mondiale, scendendo di cinque posizione rispetto all’anno precedente.

Indice sulla qualità della vita digitale (DQL)

Tra i 5 pilastri dell’indice, l’Italia ha registrato i risultati migliori nella sicurezza digitale e nell’e-government, aggiudicandosi il 19° posto in entrambi i casi, mentre per quanto riguarda l’accessibilità a internet ha mostrato delle difficoltà, piazzandosi al 47° posto.

Il Paese occupa il 30° posto nella classifica relativa all’infrastruttura digitale e il 33° in quella relativa alla qualità di internet. Nell’indice complessivo, l’Italia rimane dietro alla Spagna (6ª) e alla Francia (1ª). Nel complesso, i Paesi europei primeggiano a livello mondiale per quanto riguarda la qualità della vita digitale, con l’Italia che occupa il 18° posto in tale area geografica.

“In molte nazioni, la “qualità della vita digitale” è confluita nel concetto più ampio di “qualità della vita” generale. Non esistono altri modi per vedere la situazione diversamente ora che così tante attività quotidiane, tra cui il lavoro, l’istruzione e il tempo libero, vengono svolte online. Questo è il motivo per cui è fondamentale individuare le aree in cui la qualità della vita digitale di una nazione prospera e quelle in cui è necessario prestare attenzione, il che è esattamente lo scopo dell’indice DQL”, afferma Gabriele Racaityte-Krasauske, portavoce di Surfshark.

La qualità di internet in Italia è superiore del 17% rispetto alla media mondiale

  • La rete internet fissa in Italia presenta una velocità media di 139 Mbps. Per rendere l’idea, la rete internet fissa più veloce al mondo, quella di Singapore, è di 300 Mbps. Mentre la rete internet fissa più lenta al mondo, quella dello Yemen, è di 11 Mbps.
  • La rete internet mobile presenta una velocità media di 74 Mbps. La rete internet mobile più veloce, quella degli Emirati Arabi Uniti, è di 310 Mbps, mentre quella più lenta al mondo, quella del Venezuela, è di 10 Mbps.

Rispetto alla Spagna, la rete internet mobile in Italia è più lenta del 6%, mentre la banda larga fissa è più lenta del 42%. Fortunatamente, dall’anno precedente, la velocità della rete internet mobile in Italia è migliorata del 32%, mentre quella della banda larga fissa è cresciuta del 28%.

Internet ha prezzi accessibili in Italia rispetto ad altri Paesi

  • Gli italiani devono lavorare 2 ore e 2 minuti al mese per potersi permettere una rete internet fissa a banda larga. Sebbene si tratti di una cifra inferiore alla media, è 7 volte superiore rispetto a quella della Romania, che vanta la rete internet fissa più conveniente al mondo (i rumeni devono lavorare 18 minuti al mese per potersela permettere).
  • Gli italiani devono lavorare 1 ora e 56 secondi al mese per permettersi una rete internet mobile. Tale cifra è 4 volte superiore a quella del Lussemburgo, che vanta la rete internet mobile più conveniente al mondo (i lussemburghesi devono lavorare 16 minuti al mese per potersela permettere).

L’Italia occupa il 19° posto nella classifica mondiale della sicurezza digitale; 2 posizioni in meno rispetto all’anno precedente.

Il pilastro della sicurezza digitale analizza il livello di preparazione di un Paese a contrastare la criminalità informatica e il livello di sviluppo delle leggi sulla protezione dei dati. In tale pilastro, l’Italia rimane dietro alla Spagna (9ª) e alla Francia (13ª). Ad ogni modo, nel contesto globale l’Italia dispone dei mezzi necessari per combattere la criminalità informatica, inoltre essendo membro dell’UE e soggetta al GDPR, il Paese dispone di ottime leggi sulla protezione dei dati.

L’Italia si colloca al 30° posto per quanto riguarda l’infrastruttura digitale e al 19° per quanto riguarda l’e-government.

Un’infrastruttura digitale avanzata facilita l’uso di internet per varie attività quotidiane, come lavorare, studiare, fare acquisti, ecc. Questo pilastro valuta il grado di penetrazione di internet in un determinato Paese e la sua predisposizione a sfruttare la rete (predisposizione a sfruttare le tecnologie informatiche e della comunicazione). La penetrazione di internet in Italia è elevata (91% – 40° posto nel mondo) e il Paese si colloca al 30° posto per la predisposizione alla rete.

Il pilastro dell’e-government mostra il livello di sviluppo dei servizi digitali di un governo e il livello di padronanza dell’intelligenza artificiale (IA) di un Paese. L’e-government italiano è ben al di sopra della media mondiale.

A livello globale, il costo di internet è più accessibile rispetto all’anno precedente.

  • La rete internet fissa è più conveniente dell’11% rispetto all’anno precedente: in media le persone devono lavorare 42 minuti in meno al mese per potersela permettere.
  • La rete internet mobile è più conveniente del 26% rispetto all’anno precedente: le persone devono lavorare 41 minuti in meno per potersela permettere.

METODOLOGIA

L’Indice DQL 2023 ha analizzato 121 nazioni (il 92% della popolazione globale) sulla base di cinque pilastri fondamentali che consistono in 14 indicatori. Lo studio si basa sulle informazioni open-source delle Nazioni Unite, della Banca Mondiale e di altre fonti. Lo studio di quest’anno include quattro Paesi in più rispetto al DQL del 2022, a conferma dell’impegno di Surfshark per una rappresentanza globale.

Il profilo completo dell’Italia nel rapporto sulla qualità della vita digitale del 2023 e uno strumento di confronto interattivo tra Paesi sono disponibili qui: https://surfshark.com/dql2023?country=IT