Elezioni politiche e transizione digitale, la richiesta degli addetti ai lavori

di Redazione

Il presidente Francesco Andriani evidenzia, al momento, una scarsa attenzione da parte dei principali schieramenti politici sul tema della Transizione Digitale

Le elezioni politiche del 25 settembre si avvicinano e i temi da trattare sul tavolo sono molteplici, non ultimo quello della Transizione Digitale.

Non a caso Francesco Andriani, presidente di AssoRTD associazione che rappresenta i Responsabili per la Transizione al Digitale d’Italia, lancia un appello ai partiti politici che stanno man mano presentando i rispettivi programmi nel prestare maggior cura ai temi legati alla digitalizzazione, al centro di gran parte dei fondi del PNRR.

Nonostante l’ultimo indice europeo Desi, che misura la digitalizzazione dell’economia e della società, evidenzi una ripresa dell’Italia salendo al 18esimo posto c’è ancora molto da fare, soprattutto sulle competenze digitali: oltre il 50% dei cittadini italiani non dispone neppure delle nozioni essenziali.


Speriamo che i partiti, ora che finalmente hanno presentato le liste dei candidati, possano porre al centro del dibattito politico un tema fondamentale come quello della Transizione Digitale – afferma Francesco Andriani, presidente di AssoRTD -. Come AssoRTD chiediamo a tutti gli schieramenti politici di trasformare, in questo mese di campagna elettorale, gli slogan vaghi proposti nei programmi presentati in proposte dettagliate atte a rilanciare la digitalizzazione in particolare della Pubblica Amministrazione a tutti i livelli.

L’Italia non può permettersi assolutamente di vanificare gli sforzi fatti in questi mesi, anche attraverso l’utilizzo dei fondi del PNRR, perdendo un’occasione unica soprattutto in ambito di sicurezza dei dati e servizi digitali che possano semplificare l’interazione tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini. Il tema della transizione digitale – conclude – è un treno da non poter perdere assolutamente per mantenere l’Italia tra i paesi più avanzati d’Europa: i partiti politici, e i loro esponenti, devono averne massima consapevolezza.”

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