Ecco perché WhatsApp ha rinviato al 15 maggio le nuove norme sulla privacy

di Andrea Trapani

WhatsApp torna sui propri passi, annunciando di aver prorogato al 15 maggio la necessità per gli utenti di accettare le nuove condizioni relative alla privacy. Le norme avrebbero dovuto entrare in vigore il prossimo 8 febbraio, con la possibilità della “cancellazione degli account degli utenti che non le avessero accettate”.

Almeno così poteva sembrare. Infatti quel giorno non accadrà nulla, perché la società (Facebook Inc., ndr) ha deciso di “dare più tempo per il recente aggiornamento”.

Sul proprio blog, la stessa WhatsApp ha deciso di spiegare agli utenti come stanno le cose punto per punto.

Chat personali

“WhatsApp si fonda su un concetto semplice: tutto ciò che condividi con familiari e amici rimane tra voi. Questo significa che continueremo a proteggere le tue conversazioni personali con la crittografia end-to-end. Grazie a questa misura di sicurezza, né WhatsApp né Facebook possono vedere i tuoi messaggi privati. Ed è per questo motivo che non teniamo traccia delle persone che chiami o a cui invii messaggi. WhatsApp non può nemmeno vedere la posizione da te condivisa e non condivide i tuoi contatti con Facebook”, scrive la società.

Cosa (non) cambia secondo WhatsApp

L’ultimo aggiornamento non cambia nulla di tutto questo. “Questo aggiornamento include invece modifiche che riguardano nuove opzioni facoltative a disposizione degli utenti che desiderano comunicare con le aziende su WhatsApp e offre maggiore trasparenza sulle nostre modalità di raccolta e utilizzo dei dati. Al momento l’utilizzo di WhatsApp per fare acquisti non è molto diffuso. Tuttavia, riteniamo importante che tu sia a conoscenza di questo servizio, perché in futuro saranno sempre di più gli utenti che sceglieranno di utilizzarlo. Ci teniamo a ribadire che questo aggiornamento non accresce la nostra capacità di condividere le informazioni con Facebook“, scrive ancora.

Abbiamo posticipato la data in cui richiederemo ai nostri utenti di rivedere e accettare i termini. L’8 febbraio, nessun account verrà sospeso o eliminato. Continueremo a impegnarci per fare chiarezza sulle informazioni errate riguardanti la sicurezza e la privacy su WhatsApp. In modo graduale, e secondo le tempistiche di ciascuno, inviteremo i nostri utenti a rivedere l’informativa prima del 15 maggio, quando saranno disponibili le nuove opzioni business“, conclude.

Cosa cambia secondo gli esperti

L’aggiornamento include quindi nuove opzioni facoltative che consentono agli utenti lo scambio di messaggi con le aziende che usano WhatsApp e offrono maggiore trasparenza sulle modalità di raccolta e utilizzo dei dati. “L’obiettivo è diffondere l’uso di WhatsApp per fare acquisti“, ricorda ad esempio AGI. Tuttavia, l’azienda ritiene che in futuro saranno sempre di più gli utenti sceglieranno di farlo.

Intanto le altre piattaforme continuano a crescere, in primis Signal e Telegram. Proprio su Telegram trovate anche il nostro canale con la selezione delle migliori notizie dal mondo della telefonia.

L’intervento del Garante della Privacy

Il messaggio con il quale Whatsapp ha avvertito i propri utenti degli aggiornamenti che verranno apportati, dall’8 febbraio, nei termini di servizio – in particolare riguardo alla condivisione dei dati con altre società del gruppo – e la stessa informativa sul trattamento che verrà fatto dei loro dati personali, “sono poco chiari e intelligibili e devono essere valutati attentamente alla luce della disciplina in materia di privacy” scriveva il 14 gennaio scorso l’autorità garante.

Per questo motivo il Garante per la protezione dei dati personali ha portato la questione all’attenzione dell’Edpb, il Board che riunisce le Autorità privacy europee.

Il Garante ritiene che dai termini di servizio e dalla nuova informativa non sia possibile, per gli utenti, evincere quali siano le modifiche introdotte, né comprendere chiaramente quali trattamenti di dati saranno in concreto effettuati dal servizio di messaggistica dopo l’8 febbraio. Tale informativa non appare pertanto idonea a consentire agli utenti di Whatsapp la manifestazione di una volontà libera e consapevole.

Il Garante si riserva comunque di intervenire, in via d’urgenza, per tutelare gli utenti italiani e far rispettare la disciplina in materia di protezione dei dati personali.

Foto di Álvaro Ibáñez
(CC BY 2.0) Alcuni diritti sono riservati

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