Tech decluttering: perché 1 italiano su 2 non pensa a vendere il suo vecchio cellulare

di Martina Tortelli

In occasione del Back to School Swappie affronta questa barriera parlando della semplicità, convenienza e utilità di questa scelta

Sembra che gli italiani siano un popolo di accumulatori seriali, che faticano a sbarazzarsi di quello che non usano più, come i vecchi cellulari. Lo dimostra una ricerca Kantar commissionata da Swappie, che desidera analizzare quali siano gli ostacoli alla vendita del proprio device usato. Quello che si evince è decisamente interessante: quasi 1 persona su 4 (23% degli intervistati) non è interessato a vendere il proprio vecchio device.

Più della metà degli intervistati (il 66%) preferisce infatti tenere un vecchio device funzionante come telefono di scorta, ma di questi ben un terzo conferma di non averlo mai usato per questo scopo.


 L’inizio del nuovo anno – lavorativo o scolastico – potrebbe essere un buon momento però per mettere ordine nell’ambiente domestico e tra i vari effetti personali, contribuendo a soddisfare il senso di ordine che cerchiamo. E se siamo ormai diventati bravi a fare decluttering dei nostri armadi, c’è ancora tanta strada da fare se si affronta il tema del decluttering tecnologico: basti pensare che solo il 12% degli intervistati è effettivamente riuscito a vendere il suo vecchio smartphone.

Quando si parla di vendere il proprio smartphone, gli italiani si trovano infatti di fronte a una barriera: anche quando il vecchio cellulare è ormai inutilizzato, siamo molto restii nel liberarcene, lo dimostra il fatto che ben il 31% degli intervistati ammette di non venderlo, anche se non funziona correttamente. I motivi di questa scelta sono diversi e, tra questi uno dei principali è la mancata conoscenza dei vantaggi, non solo economici, che una scelta come questa porta con sé.

Un’ulteriore barriera è invece rappresentata dal canale di vendita: solo il 21% sceglierebbe infatti uno store online, percentuale che sale leggermente per i negozi fisici (26%), ma che aumenta notevolmente se si parla di vendita di mano in mano: offrire il proprio device ad amici e parenti resta infatti la scelta preferita di ben il 37% degli italiani.

Se sulle decisioni più affettive è difficile intervenire, sul tema dell’education è possibile sensibilizzare l’utente e aiutarlo a prendere questa decisione, liberando spazio nei propri cassetti e facendo anche qualcosa di buono per il nostro pianeta. Decidere di vendere il proprio smartphone non solo aiuta a fare ordine, ma dona al device la possibilità di avere una seconda vita e, quando ciò non è possibile, ne permette il corretto riciclo evitando di sprecare risorse di materie prime per produrre dispositivi nuovi” afferma Elena Garbujo, Country Manager Italy di Swappie.

Vendere vecchi iPhone a Swappie infatti rappresenta una scelta sicura, conveniente e responsabile: il servizio, rapido e intuitivo, prevede la simulazione di vendita, la spedizione gratuita del device e del relativo imballaggio e bonifico entro il giorno lavorativo successivo alla ricezione dello smartphone in sede. Inoltre, vendere il proprio device a Swappie permette il recupero di materiali preziosi contenuti nei telefoni e il riutilizzo di materie prime necessarie per costruire nuovi device.

Quest’anno fare decluttering tecnologico con Swappie è ancora più conveniente, grazie alle offerte pensate per il Back To School. In questa occasione, infatti, alcuni modelli sono venduti su Swappie a un prezzo ridotto: ad esempio l’iPhone 8 parte da un prezzo di 149€, l’iPhone SE 2020 da 199€ e l’iPhone 11 da 339€.

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